Lo ammetto, non è stato facile trovare tre argomenti per altrettante lettere dell'alfabeto dell'organizzazione così particolari, ma all'improvviso è comparso il fil rouge che tutto lega insieme, quasi per magia.
Categoria: stile di vita
V come Vuoto
E' normale che il vuoto ci destabilizzi, è "un'entità" che porta con sè così tante possibilità da lasciarci paralizzati, indecisi, immobili.
U come Umiltà
L'umiltà manca quando infiliamo centomila impegni in una giornata pensando di poter arrivare dappertutto senza pagare un prezzo.
T come Tempo (il denaro è il tempo)
Tutti conoscono il detto "Il tempo è denaro", ma io direi che oggi è vero piuttosto il contrario: non è più il denaro a muovere la nostra economia, ma il tempo.
R come Routines (il tuo pilota automatico)
Perchè perdere tempo ed energie per pensare ogni volta da capo a cosa deve essere fatto ogni giorno, in quale momento e in quale ordine per rendere più scorrevole la vita quotidiana?
N come (dimmi di) No
Dire sempre "Si" e caricarsi dell'ennesimo impegno in un'agenda già densa è l'equivalente del tornare a casa con un altro oggetto che non sappiamo dove mettere e che andrà ad accumularsi a tutti quelli che già appesantiscono l'ambiente che ci circonda succhiando via il nostro tempo e la nostra energia.
L come Lavanderia, ovvero l’arte di dominare i processi
Ogni processo, per quanto opprimente e laborioso, può essere spezzato in tante piccole, gestibili, parti.
K come Kakebo (al contrario!)
Imparare a risparmiare? No, imparare a spendere!
J come Journaling
Questa volta andiamo in prestito dall'inglese, lingua in cui questa parola equivale a "tenere un diario". Non si tratta di fare un tuffo nell'adolescenza, ma di imparare ad utilizzare un potente strumento per migliorare l'organizzazione o addirittura per progredire nella crescita personale. Certo, l'organizzazione ha un forte aspetto pratico, come più volte abbiamo ribadito, ma per… Continua a leggere J come Journaling
D come Delegare
Delegare vuol dire perdere il controllo diretto di quello che si fa, lasciare che altri facciano al posto nostro, forse meglio, forse peggio di come lo faremmo noi, in ogni caso in maniera diversa.