Nonostante il nostro cervello sia una macchina creata per pianificare e “prevedere” il futuro in maniera pressoché continua, alcuni di noi trovano estrema difficoltà nel farlo in modo sistematico.
Dal momento in cui apriamo gli occhi fino a quando andiamo a dormire il nostro cervello non fa altro che progettare e immaginare il futuro: dal prossimo istante (finisco la relazione e mi prendo un caffè/ ora faccio la lavastoviglie poi telefono a Marta) a interi mesi o anni (dopo il diploma mi iscrivo a medicina/entro i prossimi cinque anni voglio cambiare lavoro)…pianifichiamo perfino i passi che stiamo per fare con i nostri stessi piedi, per evitare di cadere o inciampare per le scale….pianifichiamo continuamente, ma lo facciamo per lo più in maniera inconsapevole.
Sembra strano, ma essere coscienti del processo che sta dietro a certi atti che svolgiamo automaticamente non è scontato. Per alcuni riuscire a smontare questo automatismo e saperlo ricomporre in maniera consapevole può risultare abbastanza difficile (io sono una di quelli, per esempio).
Tuttavia la capacità di programmare è importantissima e la sua carenza è spesso causa di grossi guai! E visto che è un’abilità innata che, più o meno, tutti abbiamo, altrimenti ci saremmo già estinti, vediamo insieme qualche consiglio per iniziare a farlo in maniera intenzionale.
Come pianificare
1. Trovare il momento giusto
Pianificare è un’abitudine e come tale si può apprendere: per facilitare il processo possiamo darci qualche piccola regoletta come scegliere un giorno alla settimana da dedicare a questa attività (possibilmente sempre lo stesso), per esempio la domenica mattina mentre sorseggiamo il caffè oppure una sera con calma durante la settimana. E non occorrono due ore libere; un timer e 15 minuti di tempo sono più che sufficienti.
2. Cosa pianificare
All’inizio è meglio partire con una pianificazione minima, che riguardi cioè poche cose. Col passare del tempo poi, quando programmare sarà diventata una piacevole abitudine, possono essere via via aggiunti altri step; ad esempio, possiamo cominciare con il trascrivere su un planner le attività settimanali della famiglia e in un secondo momento provare ad aggiungere cose più complesse, come la pianificazione dei menu.
Oppure, al lavoro, possiamo cominciare decidendo a priori quali giorni dedicare a una determinata attività e quali ad un’altra, a seconda del “carico” prevedibile del lavoro.
Ad esempio il lunedi, si sa, è dura per tutti, tuttavia siamo sicuramente “più freschi” che non il venerdi, giorno in cui il cazzeggio ha più probabilità di manifestarsi e di mandare all’aria i nostri preziosi piani come farebbe un diabetico in gelateria! Potrebbe pertanto avere senso concentrare le attività più impegnative nella prima parte della settimana e quelle più leggere o ripetitive verso la seconda parte; un grande classico della vita d’ufficio, non a caso, è fare l’archivio di venerdi! 🙂
Quando diventeremo cintura nera di pianificazione, potremo azzardarci anche ad organizzare la scansione dell’intera giornata.
3. Dal generale al particolare
Finora abbiamo parlato di pianificazione soprattutto legata ad attività di “routine” (lavoro, famiglia), ma come dobbiamo comportarci se si tratta invece del raggiungimento di un particolare traguardo?
Prendiamo come esempio la frase “voglio essere più in forma”: per pianificare correttamente un obiettivo di questo tipo è necessario tradurre queste parole in qualcosa di specifico, misurabile e realistico, come per esempio “entro il prossimo anno voglio riuscire a correre per dieci chilometri” , oppure “voglio dimagrire 5 chili in tre mesi” spezzando il percorso in piccole tappe in modo da verificare in ogni momento quanto siamo vicini alla meta e aggiustare il tiro.
E se non ce la faccio?
Significa solo che non hai ancora trovato il momento o il sistema giusto per te, oppure che l’obiettivo che ti eri posto non era realistico o ben formulato. L’importante è quindi cambiare giorno, sistema o rinegoziare le condizioni, senza fare scattare nessun brutto giudizio su noi stessi. Del resto alla lettera P dell’alfabeto dell’organizzazione ci sono anche le parole “Personalizzare” e “Perdonarsi”! 😉
Ti piace pianificare oppure la trovi un’attività barbosa? Hai mai provato ad accostare il momento della pianificazione a qualcosa di piacevole come il tuo telefilm preferito o una tisana rilassante? Sono curiosa, fammi sapere nei commenti cosa ne pensi!